giovedì 3 novembre 2011

REINHARD KARL

Tra le letture mi ritrovo ancora Karl tra le mani. Ogni sua parola è spunto di crescita!
Grande Uomo!

Ho lasciato dietro di me la
solitudine alla macchina per scrivere.
Ascoltando dentro di me, spesso
non ho sentito altro che il
silenzio dei monti.
Di nuovo è giunta per me l'ora di
abbandonare le pianure della civiltà.
Di nuovo sono irrequieto.
Mi sono reso conto di quante ore dure
io abbia dovuto passare in montagna solo
rileggendo le mie righe.
Tuttavia sono arrivato più lontano seguendo
il lungo giro per i monti, che non seguendo
le vie del piano.
Intuisco che l'alpinismo di prestazione sportiva
possa essere anche solo una tappa della vita.
Forse l'ultimo scalino prima di diventare davvero adulti.
Ma i monti mi hanno dato molto.
Forse la lotta con la montagna è paragonabile alla salita.
Rimane impressa nella coscienza perché è così faticosa.
La felicità è paragonabile alla discesa.
Si scende facilmente e in fretta si dimentica.
Non importa quale montagna si salga:
lassù si guarderà sempre piu lontano.
Non so cosa si cerchi lassù.
La verità è casi complicata che nessuno la capisce.
In realtà la montagna è solo una meta nominale:
quello che conta, sono le ore, i minuti, i secondi,
e come si vivono.
Ora i miei problemi non saranno più
gli otto mila metri o l'VIII grado.
Il mio problema sarà ora l'arte
di salire una montagna.