martedì 29 settembre 2009

IL PESCATORE

E' da tantissimo tempo che ascolto frequentemente la canzone "IL PESCATORE" di De Andrè. A dirla tutta non amo molto la versione originale ma preferisco l'interpretazione dei Mercanti di Liquore. Non è difficile trovare interpretazioni più o meno filosofiche sul testo della canzone... ma nessuna di quelle che ho trovato, di fatto, coincide con la mia. Tra un bicchier di vino e qualche chiacchiera al matrimonio di Daniel mi è venuta voglia di scrivere anche a me qualcosa su questo testo che rappresenta il riassunto di quella che è la fede cristiana.

Se è vero che nella religione cattolica Gesù viene spesso paragonato al pescatore (di anime) in questa canzone il pescatore citato non è assolutamente Gesù. Gesù è sempre stato il giovane ragazzo. Qui il pescatore è un vecchio, e in tutte le scritture cristiane il vecchio è Dio, ovvero il più saggio.

ALL'OMBRA DELL'ULTIMO SOLE
Allegoricamente parlando si tratta dell'ultima spiaggia. L'ultimo appiglio 'speranzoso' a cui si attacca l'uomo.

S'ERA ASSOPITO UN PESCATORE
E AVEVA UN SOLCO LUNGO IL VISO
COME UNA SPECIE DI SORRISO
questo sorriso rende il pescatore una persona 'amichevole' e certamente una persona da non temere.

VENNE ALLA SPIAGGIA UN ASSASSINO
DUE OCCHI GRANDI DA BAMBINO
DUE OCCHI ENORMI DI PAURA
ERANO GLI SPECCHI UN AVVENTURA

L'assassino, ovvero il peccatore. Una persona che ha violato un comandamento. Gli occhi di questa persona che sono quelli di un bambino, ovvero quelli di colui che si stupisce facilmente, della persona che ha provato a far qualcosa di nuovo per il solo gusto dello scoprire.
Spesso infatti si iniziano a infrangere delle regole anche per il solo gusto di scoprire le conseguenze del gesto. E' nel genere umano diventare peccatori. Questi occhi portano anche i segni della paura perchè l'infrangere, il trasgredire, crea sempre paura.

E CHIESE AL VECCHIO DAMMI IL PANE
HO POCO TEMPO E TROPPA FAME
E CHIESE AL VECHCIO DAMMI IL VINO
HO SETE E SONO UN ASSASSINO

Questo assassino (questo peccatore) incontra (o forse cerca) il pescatore sulla spiaggia e chiede il pane e il vino, chiede il corpo e il sangue di Gesù. Chiede il perdono. Ha fretta, sente la necessità di liberarsi da ogni forma di peccato. Il peccato, o peccati, commesso, o commessi, sono talmente tanti e grossi da avere Troppa fame. Troppo desiderio di essere perdonato. Al tempo stesso c'è la presa di coscienza di essere un assassino, un peccatore.

GLI OCCHI DISCHIUSE IL VECCHIO AL GIORNO
NON SI GUARDO' NEPPURE INTERONO
MA VERSO' IL VINO E SPEZZO' IL PANE
PER CHI DICEVA HO SETE E HO FAME

In questa strofa si concretizza l'azione di Dio verso l'uomo. Il vecchio apre gli occhi davanti al giorno, davanti alla quodianità. Dio non guarda attorno, non si lascia influenzare da pareri di altre persone e concede il perdono a chiunque ne faccia richiesta.

E FU IL CALORE DI UN MOMENTO
POI VIA DI NUOVO VERSO IL VENTO
DAVANTI AGLI OCCHI ANCORA IL SOLE
DIETRO ALLE SPALLE UN PESCATORE

DIETRO ALLE SPALLE UN PESCATORE
E LA MEMORIA E' GIA' DOLORE
E' GIA' IL RIMPIANTO DI UN APRILE
GIOCATO ALL'OMBRA DI UN CORTILE

L'uomo che si pente e cerca il perdono. L'uomo che continua la sua strada verso il futuro. L'uomo, che nonostante abbia ottenuto il perdono, probabilmente ricade nel peccato.

VENNERO IN SELLA DUE GENDARMI
VENNERO IL SELLA CON LE ARMI
CHIESERO AL VECCHIO SE LI VICINO
FOSSE PASSATO UN ASSASSINO

MA ALL'OMBRA DELL'ULTIMO SOLE
S'ERA ASSOPITO UN PESCATORE
E AVEVA UN SOLCO LUNGO IL VISO
COME UNA SPECIE DI SORRISO

Il perdono è concesso dal vecchio pescatore e quindi da Dio. Ora però arrivano i due gendarmi, arriva la legge terrena. Il perdono divino (che è superiore) non coincide mai con il perdono terreno. Quello è affidato alla legge. Dio non si 'mette mai di mezzo' tra ciò che è divino e ciò che è terreno. Infatti Dio non risponde ai gerdarmi.

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