martedì 23 maggio 2017

ARRAMPICARE - DOLOMITI NORD ORIENTALI

Ed ecco ultimato il nostro terzo lavoro sulle Dolomiti. 
Grazie ad Alessandro Gogna per l'introduzione che accompagna il nostro lavoro.




A volte si è in difficoltà. Perfino uno come me, con una biblioteca considerevole, può trovarsi in difficoltà.
Dice: ma oggi in internet trovi tutto, basta digitare la parola…
Ne siete sicuri? Non credo sia così semplice quando ti trovi con uno o più amici, vi siete alzati tardi e dovete scegliere dove andare a scalare.
E’ difficile che internet ti suggerisca ciò che non gli chiedi: se non digiti quel nome, quella via non apparirà. E comunque la ricerca può essere complicata e richiedere parecchio tempo.
Ecco allora che le guide stampate, sì quelle d’una volta, salvano la situazione. Se ti ricordi te le porti dietro, se non le hai le puoi comprare vedendole in vetrina o negli scaffali delle librerie. Magari c’è l’amico che te le può prestare.
Dolomiti nord-orientali, di Matteo Bertolotti, Luca Galbiati e Francesco Vascellari, è l’ultima nata di una lunga serie di selezioni: quel territorio è già stato descritto, da Antonio Berti in poi, decine di volte e da autori diversi. Proprio per questo mi affascina scoprire, guardando l’indice della guida, quale criterio di scelta gli autori abbiano usato.
Sappiamo che gli autori adottano criteri strettamente dipendenti dal loro gusto estetico, dalla loro esperienza e conoscenza, dalla loro cognizione storica, dalla necessità di avere una consistente gamma di ogni difficoltà e dalle contingenze legate alle vie, che possono essere del tutto sconosciute (poco o mai trattate), nuove (e quindi ancora nella ristretta cerchia di qualche eletto) oppure classiche (quindi così note da non poter mancare nella lista). In questi 67 itinerari ci sono davvero estetica, esperienza, storia e concessione al classico nelle giuste misure.
Tra i gruppi più frequentati, tralasciando le Cinque Torri, comodo luogo di vie brevi da mattine o pomeriggi incerti, prendiamo ad esempio Lavaredo e Tofane. Il gruppo delle Lavaredo è quanto di più noto ci sia. Delle nove vie presentate cinque sono le famosissime Cassin alla Ovest e alla Piccolissima, la Preuss (sempre sulla Piccolissima), la frequentata Dibona alla Cima Grande, l’iperestetico Spigolo Giallo di Comici alla Piccola. Ottima l’idea di aggiungere la Dülfer alla Cima Grande, senz’altro meno nota ma molto meritevole e storica, come pure la via delle Guide alla Piccola, una volta assai frequentata e oggi un po’ (inspiegabilmente) dimenticata. Chiudono la lista trionfalmente la Comici alla Punta Frida (una delle vie più trascurate del grande triestino) e la Sidi-Bosotti-Lorenzini alla Piramide (riguardo alla quale posso confessare la mia più assoluta ignoranza, non solo della via ma anche della montagna). Sono le ultime tre quelle che io non ho mai salito, dunque una buona media, per un gruppo come Lavaredo.
Passando alle Tofane, c’è una scelta di sei vie. Ci sono le immancabili Costantini-Apollonio al Pilastro e Alverà-Pompanin al Primo Spigolo. Ma poi ecco la Costantini-Ghedina all’elegantissimo Secondo Spigolo, la notevole Alverà-Pompanin al Terzo Spigolo e la per me quasi misteriosa Ghedina-Monti-Zardini al Castelletto. Chiude la lista il grande nome di Bonatti che nel 1952 con Pietro Contini salì la via Tridentina: una via che solo di recente è stata rivalutata per la sua bellezza, complice la scomparsa di Walter.
La guida giunge a proporre anche itinerari nelle Dolomiti d’Oltrepiave e delle Alpi Carniche, fino a mettere il naso pure nelle Dolomiti di Lienz, tanto belle quanto pochissimo battute dagli italiani.
Lo schema di esposizione degli itinerari, modernamente illustrati da fotografie e tracciato, è abbastanza classico: una breve descrizione della montagna (che talvolta secondo me avrebbe potuto essere un po’ più esplicativa, ma evidentemente lo spazio era tiranno) precede un’esauriente descrizione, tiro per tiro, della salita e della discesa. Un piccolo box iniziale racchiude, a scheda, i dati numerici ed essenziali della via.
Dolomiti nord-orientali è l’ultima nata di una serie dedicata a queste montagne dall’editore Vividolomiti: il successo delle precedenti Dolomiti nord-occidentali e Dolomiti sud-occidentali fa prevedere con quanto entusiasmo anche quest’ultima sarà accolta. Degna continuazione di un grande lavoro, che si concluderà con una prevista Dolomiti sud-orientali.

Alessandro Gogna

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