martedì 4 maggio 2010

DIEDRO MAESTRI

Il miglior modo per descrivere questa impressionante parete e la via che più la caratterizza è quella di riportare alcuni passi scritti da Cesare Maestri e contenuti nel libro "Arrampicare è il mio mestiere":
"[...] Il Dain. Questa parete, perché montagna non si può chiamare, si alza sopra il lago di Toblino. Sul versante est di questo contrafforte, Bruno Detassis aprì nel 1933 un difficile itinerario di sesto grado (la via Canna d'Organo n.d.r.). La parete sud del Dain guarda i tornanti del Limarò e nasce dal greto del torrente Sarca alzandosi per 400 metri. Quattrocento metri di strapiombi, di tetti, di zone d'erba. Una parete da molti giudicata impossibile. La conosco già, in parte, attraverso due miei precedenti tentativi. Il primo, andato a monte per le cattive condizioni atmosferiche, con il sestogradista Settimo Bonvecchio, il secondo con il fiorentino Paolo Melucci, istruttore nazionale del CAI. Anche la seconda volta il tentativo è rimasto tale. Due sono state le cause del ritorno: tre denti strappati per un volo di otto metri e la perdita del sacco contenente viveri e materiale. Anche senza l'incidente dello zaino, non avremmo potuto continuare per il dolore che mi torturava e m'impediva di masticare; per tenermi un po' in forza ero costretto a trangugiare qualche boccone già masticato da Paolo.
Le pareti del Dain terminano nel bosco; questo porta a un pianoro sul quale si trova il piccolo paese di Ranzo.
Io per primo capisco che questa salita non ha nessuna importanza alpinistica e che si riduce a una esibizione puramente acrobatica. La cosa però non m'interessa. E' una parete giudicata impossibile e non mi piace rinunciare alla base dei giudizi che vogliono essere verità assolute. Al mondo la parola impossibile non esiste e voglio dimostrarlo cominciando dal Dain. [...]."
La via fu salita da Cesare Maestri con Claudio Baldessari (capitano degli alpini e comandante del plotone paracadutisti della "Tridentina") nel 1957 rimandendo in parete per 4 giorni facendo grande uso di mezzi artificiali. Durante la salita Cesare Maestri invitò Baldessari a prendere parte alla sua imminente spedizione al Cerro Torre in Patagonia. Baldessari inizialmente accettò ma poi il Ministero della Difesa gli impedì di partire e Cesare Maestri accettò la proposta di Toni Egger.
Per identificare questa elegantissima linea di salita è sufficiente percorrere i tornati che da Sarche salgono verso Madonna di Campiglio.
La via presenta un'arrampicata atletica e faticosa ma decisamente di soddisfazione. Sconsigliata la ripetizione in presenza di altre cordate per il rischio di caduta sassi. Dalle informazioni in nostro possesso pare che la via sia oggi un po' entrata nel dimenticatoio...














Nessun commento: