MONTE RESEGONE, m. 187 (Prealpi Lecchesi)
Potrebbesi dire “Magno Resegone”: illustro lecchesi –
Manzoni e Stoppani – lo hanno decantato all’universale, così che non è chi non
lo sconosca attraverso i “Promessi Sposi” od il “Bel Paese”. Caro agli
italiani, amico al cuore ambrosiano; è addirittura familiare ai lecchesi; che,
a pena amino le belle prealpi, lo ascendono parecchie volte ogni anno. Gli
onori immortali, scritti, e quelli modesti, camminati; davvero non si possono
ascrivere solamente ad un fortissimo destino. Meriti, permettete, personali
furono ad esso largiti regalmente da madre natura. Fisionomia magnificamente
strana, riconoscibile, di colpo, da lungi; colorito pittorico sempre aggraziato
da linee d’ombra, da fasce e da contesti, or verdi ed or bianchi; accessibilità
varia: per boschi e per prati alle rocce vertiginose od ai dolci sentieri;
ubicazione splendida d’isolamento con un bel lago ove specchiare la
dentellatura il mattino, arrossimenti meravigliosi ad ogni sereno tramonto. Si
può ritenere il Re delle Prealpi Lecchesi, nonostante i fratelli (Pizzi:
Legnone e Tre Signori) e le sorelle (Grigne: Settentrionale e Meridionale) lo
sorpassino in altezza. Alla sorellina (Grignetta) può invidiare le
caratteristiche femminili: guglie, aghi, ricami, crestine; se bene esso pure,
più modestamente, offre a coloro che lo studiano da vicino: crinali esili,
taglienti; picchi sostenenti massi in eterno pericolo, fori ad arco, cavernette
(diverse nel canale di Bobbio; una, nel Canalone Comera, con ingresso ad antro,
denominata “Giulia”, perforante le propaggini della Punta Stoppani), con
concrezioni calcari e stalattiti interessanti. Sono un poco del Resegone le
Caverne Daina e la Grotta de’ Polacchi di Rotafuori (Valli-Imagna), esaltate
nella serata ottava del “Bel Paese”.
Due nuove vie hanno segnato sul Resegone i Soci della Sez. di Lecco del CAI
approfittando dei solchi che spartiscono dente da dente. Le vie iniziato nelle
gengive dei caratteristici canini così che, oramai, ogni incavo, tra cucuzzolo
e cucuzzolo, si può attingere dal versante lecchese: il più noto e più bello
col suo aspetto alpinistico.
Sono vie di roccia, non difficili, richiedenti però una discreta pratica di
arrampicate. Comitive numerose non sono consigliabili per ragioni ovvie di
sicurezza, specialmente cadute di sassi, trattandosi di canali ripidi ed
ingombri di detriti.
Il canale Cermenati (in ricordo del defunto presidente del CAI Sez. Lecco, il
prof. Mario Cermenati, geologo, ex-deputato, ufficiale alpino di guerra) si
stacca dal sentiero comune pochi passi prima del noto canalone Comera (quota
1420 ca), si innalza tra erbacce e sterpi e sassi mobili per entrare in una
stretta fessura, a caminetto con brevi terrazzetti, che verticalmente accinge
lo sbocco a ventaglio, erboso. Nei punti più difficili, chiodi e corde
metalliche fisse. Segnalazione a C., in minio. Salitori i soci della Sez. di
Lecco (Castelli C. Fioretta e Ravasi); il primo però (20 giugno 1915) il signor
Eugenio Fasana (Sez. Milano C.A.A.I.); il quale, amichevolmente, ha rinunciato
al battesimo.
Il canale Cazzaniga (in ricordo del defunto socio Cazzaginiga Giuseppe, ex-capitano degli alpini, decorato di guerra) lascia il canalone Comera (a quota 1500 ca) quando questi, con un giro ampio a destra, contorna la ripida base della Punta Stoppani. Il Canale Cazzaniga prosegue dritto, poggiando verso la Punta suddetta, con scabrosi sollevamenti in parete di poca consistenza; e sbocca, dopo un erto valloncello sabbioso, in parete verticale con buoni appigli e appoggi. Segnalazione a crocette, in minio; serve un chiodo di assicurazione, già infisso. Lo salirono i soci della Sez. di Lecco: Castagna A., Perego G. e Rigamonti (Pinin).
Come appare dalla fotografia, reverentemente è stato ricordato il sommo lecchese, Alessandro Manzoni, intitolando al Suo nome la punta che è situata tra la Stoppani ed il Dente: visibile da Lecco, più nettamente verso l’Adda.
Il canale Cazzaniga (in ricordo del defunto socio Cazzaginiga Giuseppe, ex-capitano degli alpini, decorato di guerra) lascia il canalone Comera (a quota 1500 ca) quando questi, con un giro ampio a destra, contorna la ripida base della Punta Stoppani. Il Canale Cazzaniga prosegue dritto, poggiando verso la Punta suddetta, con scabrosi sollevamenti in parete di poca consistenza; e sbocca, dopo un erto valloncello sabbioso, in parete verticale con buoni appigli e appoggi. Segnalazione a crocette, in minio; serve un chiodo di assicurazione, già infisso. Lo salirono i soci della Sez. di Lecco: Castagna A., Perego G. e Rigamonti (Pinin).
Come appare dalla fotografia, reverentemente è stato ricordato il sommo lecchese, Alessandro Manzoni, intitolando al Suo nome la punta che è situata tra la Stoppani ed il Dente: visibile da Lecco, più nettamente verso l’Adda.
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