martedì 17 aprile 2018

ROBERTO BASSI

Il venerdì, a sorpresa, mentre la ragazza è fuori a contemplare la bellezza del paesaggio, vede arrivare un camminatore solitario. “Sale troppo velocemente per essere un gitante qualunque!”. Guarda meglio e vede i lunghi capelli biondi di Roberto. La gioia è davvero tanta, non se l’aspettava proprio. Vivono insieme una delle serate più intense, come in un castello medioevale fatto di roccia di corallo e la polvere di stelle come volta. 

Si fermano li qualche minuto, attaccati allo stesso chiodo, a sentire il respiro affannoso e i battiti accelerati. Poi la ragazza, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi, chiede:
“Tu hai mai paura di morire?”.
“No, non ho paura, perché la morte è un cambiamento, un divenire. E non dobbiamo avere paura dei cambiamenti. Si sta spesso lì al limite, e non c’è il coraggio di cambiare. Morire è solo andare più in alto. Come faccio ad avere paura?”.
“E di cosa hai paura allora?”.
“Dell’arroganza, che viene dall’ignoranza. Non parlo di studiare, lo sai bene, ma di quell’ignoranza che esclude ogni visione diversa. La non volontà di approfondire, la malignità della superficialità”.
da Zandara e Labbradoro - Roberto Bassi e la nascita del free climbing in Valle del Sarca di Marianna e Lia Giovanazzi Beltrami - edito da Versante Sud.

Nessun commento: